…illuminata da strette lucenti finestre medioevali, è veramente poco notevole e, nell’insieme, anche poco gradevole, ma essa… fu la casa del Tiziano. Senza dubbio doveva apparire diversa al tempo in cui egli era bambino e giuocava davanti all’entrata, sullo spiazzo erboso… Una cosa è certa: la ridente collina verde proteggeva la casa (di Tiziano), anche in quegli anni lontani, dai freddi venti dell’est e la cresta del Duranno si stagliava contro l’orizzonte di mezzogiorno e i boschi, allora come oggi, degradavano fino a valle dove una mulattiera scende ad incontrare la strada per Venezia.
La Rete Museale: cultura e territorio da promuovere e salvaguardare.
TAVOLO DI COORDINAMENTO – 2017
Il tavolo di coordinamento è lo strumento decisionale e di partecipazione attiva alla Rete, per favorire e garantire la collaborazione tra tutte le strutture aderenti alla stessa. Il tavolo di coordinamento si incontra per una serie di volte l’anno su invito del Presidente della Magnifica Comunità di Cadore.
La composizione del tavolo: – Presidente della Magnifica Comunità di Cadore, Renzo Bortolot – Direttore dei Musei della Magnifica Comunità di Cadore, Matteo Da Deppo – Museo Vittorino Cazzetta, Diego Battiston – Museo etnografico Giuseppe Fontana e Casa Museo della Civiltà contadina, Marcella Benedetti – Museo Algudnei, Arrigo De Martin Mattiò – Museo della Latteria, Marco Vacca e Francesca Larese Fillon – Museo Palazzo Corte Metto, Anna Vecellio – Museo Al Pojat, Zeno Sagui
COMITATO SCIENTIFICO
Il comitato scientifico ha il compito di proporre, elaborare e coordinare progetti e attività per la promozione e la valorizzazione della Rete dei Musei.
I componenti del tavolo sono:
– Matteo Da Deppo, rappresentate del personale della rete Museale
– Iolanda Da Deppo, rappresentante esperta in materia etnografica
– Elena Maierotti, rappresentante esperta in didattica museale
– Diego Battiston, rappresentante esperto in ambito archeologico
STATUTO
Ufficio della Rete dei Musei Cadore – Dolomiti: Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore, piazza Tiziano, 2 32044 Pieve di Cadore (BL)
IL PROGETTO
La Rete Museale Cadore Dolomiti, finanziata nell’ambito del programma Interreg IV Italia – Austria progetto Ad Museum, nasce nel febbraio 2013 con l’intento di valorizzare al meglio il ricco e articolato patrimonio museale locale.
Hanno aderito alla Rete 9 realtà locali, grandi e piccole, che hanno fatto propria, dopo una lunga fase preparatoria, la consapevolezza che lavorare insieme consente: di programmare e coordinare più efficacemente le attività di promozione e di valorizzazione; di sviluppare su larga scala l’applicazione degli standard di qualità; di realizzare le economie necessarie per raggiungere questi obiettivi.
La Magnifica Comunità di Cadore, Ente capofila, è un’antica istituzione, affermata di fatto già nel Trecento.
LA MAGNIFICA COMUNITÀ DI CADORE
La Magnifica Comunità di Cadore ha rappresentato per secoli l’autonomia di governo della popolazione cadorina e ha saputo conservare nel tempo la propria indipendenza soprattutto grazie ad un’articolata organizzazione politica di autogoverno del territorio e a una collaborazione reciproca tra vallate e villaggi vicini.
Dopo un periodo di stravolgimento storico culminato con l’abolizione dell’Ente da parte delle truppe napoleoniche, la Magnifica Comunità di Cadore, ricostituita come Ente morale nel 1875, ha il preciso compito di rappresentare l’unità culturale, spirituale ed economica del territorio.
Pertanto, su una base storica consolidata, l’Ente ha voluto unire le variegate realtà museali del territorio per poter consolidare le relazioni esistenti e sviluppare nuove progettualità future.
LA RETE IN PARTICOLARE OPERA SU DIVERSI LIVELLI D’INTERVENTO:
- Coordinamento e finanziamento
- Promozione e valorizzazione
- Allestimento e organizzazione di eventi
- Consulenza nell’ambito culturale
- Accoglienza e inserimento di tirocinanti / giovani / ecc. nella realtà culturale territoriale
Tornando al Molinà abbiamo lasciato l’autostrada, tornando a Pieve per i Laghetti di Lagole… È stato un piacere entrare, oltre i confini della natura selvaggia di Lagole, in una bella pineta che veste i fianchi scoscesi di una gola torrentizia con un tappeto di fiori selvatici e di erbe, e un limpido torrente zampillante che salta in piccole cascate da una roccia all’altra…
Bisogna aver conosciuto la fame, in cammino e a quell’altezza, per capire quanto valga il pane e formaggio! Mi ero seduto sopra un sasso là poco discosto, davanti al cielo acceso dal tramonto e tutto si era rasserenato intorno, fugati i pensieri foschi, tornato l’ottimismo, la fede nella vittoria. Avevo cavato il mio taccuino e ripassavo, mangiando ingordamente, l’itinerario, le quote, gli appunti sulle armi e le difese…
A dodici anni sono stato a Milano la prima volta col mio fratello maggiore, e fui preso a servizio in un’osteria di Corso Buenos Ayres, poi presso un circo equestre, e in ultimo feci il venditore ambulante di paste. Dopo un anno tornai a Zoppè dove vidi per la prima volta un pittore a dipingere. Gli portavo gli arnesi, fissandogli il cavalletto con dei grossi sassi quando tirava vento. Una volta gli tenni ferma una vacca per un paio d’ore legata a un larice. Da questo pittore, di nome Masotto, seppi che esisteva a Verona una scuola di pittura. L’anno dopo mi iscrissi all’Accademia Cignaroli…